di
Pietro Delise
Walther Bernardi ci ha lasciato qualche mese fa. Lo ha fatto a suo modo, in punta di piedi. Non voglio ricordare il brillante imprenditore, ne’ l’uomo di cultura che si è meritato tanti pubblici riconoscimenti. Altri lo hanno fatto egregiamente prima di me.
Io desidero solo ricordare un amico speciale. Di quella categoria di persone, con cui non servono tanti discorsi ma basta il “contatto di pelle” per una sintonia reciproca. Non mi ricordo come l’ho conosciuto, so solo che ci trovammo a ragionare insieme.
Novello primario a Conegliano, stavo pensando di fondare l’Associazione Amici del Cuore come avevo già fatto a Mirano, a Mestre e a Feltre. Gli spiegai l’utilità di una Associazione di questo tipo per fare educazione sanitaria, prevenzione delle malattie cardiovascolari, favorire l’aggiornamento degli operatori, finanziare la ricerca scientifica ecc.
Non ebbe alcun tentennamento nel promettermi il suo appoggio. Mi affiancò senza indugi nel supportare interamente le nostre pubblicazioni (compresa la rivista Cuore Informa) e nel produrre gratuitamente tutti i supporti divulgativi della Associazione con la sua tipografia.
Se io gli chiedevo 100 copie di una locandina, Lui ne proponeva 1000 senza battere ciglio. Partecipava alle riunioni della Associazione instancabilmente. Si sedeva sempre in fondo alla sala come se volesse passare inosservato. Ma la sua presenza non era inosservata per me e per tutti quelli che lo consideravano una colonna. E come le colonne portanti, quasi invisibile ma indispensabile.
Era un uomo schivo e sobrio. Unica concessione alla vanità era il modo di vestire originale ed eccentrico, che rendeva palese la forte personalità. La sua eclissi si è svolta in modo sorprendentemente rapido. Aveva intuito tutto quello che sarebbe successo. Ha fatto quanto poteva per non pesare sugli altri, quasi rifiutando gli sforzi che facevamo per aiutarlo in una battaglia che forse era persa in partenza. Come pensava Lui. Ci mancherà. Almeno a me mancherà di sicuro la sua presenza, i suoi consigli, la sua esperienza e la sua generosità.
Nella vita ho imparato che in tutti gli aggregati sociali (dalla singola famiglia alle imprese più complesse) esistono uomini chiave che si comportano come i catalizzatori delle reazioni chimiche e come tali sono essenziali per il compimento di certi processi. Lui era uno di questi uomini. Arrivederci Walther. Ti do appuntamento nelle praterie del cielo per pianificare nuovi progetti, insieme a tanti altri “amici del cuore”.
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Questo post riproduce integralmente l'articolo che è uscito nel numero di Febbraio 2010 di Cuore Informa, notiziario dell'Associazione Amici del Cuore di Conegliano e Vittorio Veneto.